La Carta della Terra è sortita dalla collaborazione del Consiglio della Terra, costituito in seguito al Vertice di Rio de Janeiro (1992), con la Croce Verde Internazionale, organismo ecologicamente orientato, guidato dall’ex-presidente dell’Unione Sovietica Mikhail Gorbachev. La Commissione per la Carta della Terra del 1997 riuniva i rappresentanti dei cinque continenti con cinque co-Presidenti: per l’Africa e il Medio Oriente, per l’Asia ed il Pacifico, per l’Europa, per l’America Latina e i Caraibi, per l’America del Nord. Il Segretariato per la Carta della Terra con il Consiglio per la Terra trovò sede in Costa Rica, a San José. Nell’intenzione dei responsabili la Carta della Terra avrebbe dovuto essere un “patto tra i popoli”, che raccoglieva le osservazione dei Comitati nazionali. Attualmente ne esistono cinquantatré. Il 24 marzo 2000 la Commissione ha pubblicato una redazione finale del documento.
La rilevanza del testo è quasi indipendente dall’immeritato smacco subito in Sud Africa, perché è opinione comune che ormai si andrà in quella direzione e che l’approvazione degli Stati membri del’ONU è solo rinviata. La Carta della Terra rappresenta una svolta epocale nell’autocomprensione dell’uomo del XXI secolo, la quale integra la Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1948 in una prospettiva eco-compatibile
di conservazione ambientale e di sviluppo sostenibile.
Il nuovo documento ricalca il genere letterario dei testi costituzionali e programmatici: al preambolo che annuncia «una svolta critica nella storia del Pianeta» seguono i principi regolativi. Oramai è tempo di invertire la rotta dello sviluppo tecnologico e dei consumi perché il rapporto tra benefici e costi registra un saldo negativo. La responsabilità verso l’avvenire del Pianeta e verso le nuove generazioni impone un’urgente presa di coscienza collettiva per una prassi diversa. All’immagine della centralità dell’uomo vitruviano di Leonardo deve seguire una prospettiva ecologica in cui l’uomo è parte integrante dell’ecosistema.
La fine dell’antropocentrismo è evidente non solo per l’Occidente, che si è sviluppato in un quadro dell’uomo «misura di tutte le cose», ma per tutte le culture, che, in seguito alla globalizzazione, hanno perso l’equilibrio tradizionale con l’ambiente.
Programma
Venerdì 22 aprile: Arrivi
ore 19. 30 Cena
ore 21. 00 Presentazione, Roberto Tagliaferri (S. Giustina - Padova)
Sabato 23 aprile
ore 8. 30 Colazione
ore 9. 15 L'etica della "La Carta della Terra" (I parte), Elisabeth Ferrero (St. Thomas University - Miami)
ore 11. 00 L"etica della "La Carta della Terra" (II parte
Segue dibattito
ore 13.00 Pranzo
ore 16.00 Fine della divisione tra scienze della natura e scienze dello spirito (I parte), Aldo Natale Terrin (S. Giustina - Padova)
ore 17.30 Dibattito
ore 19. 30 Cena
Domenica 24 aprile
ore 8. 30 Colazione
ore 9. 15 Fine della divisione tra scienze della natura e scienze dello spirito (II parte), Aldo Natale Terrin (S. Giustina - Padova)
ore 10. 30 Dibattito
ore 13.00 Pranzo
ore 16. 00 Riconciliazione con la creaturalità della Bibbia (I parte), Roberto Tagliaferri (S. Giustina - Padova)
ore 17.30 Dibattito
ore 19. 30 Cena
Lunedì 25 aprile
ore 8. 30 Colazione
ore 9. 15 Riconciliazione con la creaturalità della Bibbia (II parte), Roberto Tagliaferri (S. Giustina - Padova)
ore 10. 30 Conclusioni
FORESTERIA MONASTERO
52010 CAMALDOLI (AR)
Tel. 0575/556013 - Fax 0575/556001
E-Mail: foresteria@camaldoli.it Sito web: http://www.camaldoli.it/web_it/pcs/pcs_data.htm#aprile
Suggerimenti di lettura
“Carta della Terra”. Manuale di riflessione per l’azione, Reggio Emilia, Diabasis 2003.
E. MORIN, Il paradigma perduto. Che cos’è la natura umana, Milano, Feltrinelli 2001.
F. CAPRA, Il punto di svolta. Scienza, società e cultura emergente, Milano, Feltrinelli 2000.
Ecologia e liturgia, a cura di A.N. TERRIN, Padova, Edizioni Messaggero 2003.
Passi scelti dalla Carta della Terra
La scelta è nostra: creare un’alleanza globale per proteggere la Terra e occuparci gli uni degli altri, oppure rischiare la nostra distruzione e quella della diversità della vita. Occorrono radicali modifiche dei nostri valori, delle nostre istituzioni e dei nostri stili di vita. Dobbiamo renderci conto che, una volta soddisfatti i nostri bisogni primari, lo sviluppo umano consiste fondamentalmente nell’essere migliori e non nell’ac-cumulare ricchezze e potere. Possediamo le conoscenze e le tecnologie per provvedere a tutti gli abitanti della Terra e per ridurre il nostro impatto sull’ambiente. L’emergere di una società civile globale sta creando muove opportunità per costruire un mondo più umano e democratico. Poiché le nostre esigenze ambientali, economiche, politiche, sociali e spirituali sono interconnesse, possiamo approntare insieme soluzioni che le comprendano (Premessa).
Sviluppa lo studio della sostenibilità ecologica, promuovendo lo scambio libero e l’applicazione diffusa delle conoscenze così acquisite:
a. aiutando la cooperazione scientifica e tecnologica internazionale sulla sostenibilità, soprattutto per quanto riguarda le esigenze dei paesi in via di sviluppo;
b. riconoscendo e preservando le conoscenze tradizionali e la saggezza spirituale presenti in ogni cultura, che contribuiscono alla tutela dell’ambiente e al benessere umano;
c. garantendo che le informazioni di importanza vitale per la salute umana e per la tutela dell’ambiente, comprese le informazioni in ambito genetico, restino di pubblico dominio e a disposizione di tutti. (paragr. 8 del n. II Integrità ecologica)
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